Parola #0

Comunità

di Elisa Monsellato – Progettista di 34°Fuso

Una prefazione

Diciamolo sin da subito.
Il museo non è più soltanto quell’istituzione che conserva e tutela il patrimonio culturale di un territorio. Il museo negli ultimi cento anni ha dovuto cambiare identità più e più volte, adattandosi ai cambiamenti degli ecosistemi in cui è nato, al pari di un qualsiasi essere vivente che cerca di sopravvivere all’evoluzione della specie.

Negli ultimi tempi poi le sfide sono state sempre più impegnative e il museo ha dovuto fare i conti con alcune questioni da cui per lungo tempo si era tenuto alla larga per via delle sue origini aristocratiche.

Tra queste la complicatissima questione della partecipazione – ovvero quel processo per cui anche i “non addetti ai lavori” siano abilitati da prassi e convenzioni internazionali, a raccontare il patrimonio culturale e a prendersene cura in una relazione biunivoca di corresponsabilità. Sacrilegio!

Per non morire, il museo contemporaneo ha quindi dovuto comprendere e apprendere nuovi linguaggi, umani e digitali, che ha poi utilizzato per innescare un dialogo costruttivo tra le proprie collezioni e le comunità.
In altre parole si è messo in ascolto, ha detto la sua sul passato (come sempre) e ha capito che, interagendo, può persino orientare positivamente il futuro dei suoi visitatori.

Ma chi sono queste comunità?
Essenzialmente, questa parola tanto abusata, rappresenta quei gruppi sociali (di professionist, appassionat, di abitanti, di amministratori e amministratrici, di visitatori e visitatrici, di curios, studios, adolescenti svogliati, bambini costruttori di immaginari e anziani in cerca di chiacchiere ecc. ecc.) composti da chiunque abbia anche il più piccolo interesse verso le storie che nel museo sono raccolte e raccontate, verso i suoi valori, operatori, servizi o spazi.

Ed è proprio da un piccolo gruppo di appassionati che nasce il Museo della Ceramica di Cutrofiano: il museo di comunità (come è definito nel volume che lo racconta) che da oggi si appresta a diventare delle comunità. Tante, almeno quante sono le soluzioni messe a punto in questi anni per favorire l’accesso alle collezioni ad un numero sempre crescente di visitatori. La strategia portata avanti da 34° Fuso è stata infatti sin da subito orientata alla missione “accessibilità” con l’ampliamento dei dispositivi di fruizione e dei programmi educativi a disposizione dei cittadini.

E perché è così importante che questi ultimi dialoghino con il museo?

Ce lo racconteranno gli autori di questo breve glossario che ha l’obiettivo di raccogliere in un unico luogo, visioni, certezze e scommesse di chi a vari livelli sta plasmando il presente e il futuro di un piccolo presidio di bellezza. “Parole intorno alla ceramica” ovvero dialoghi sulle molteplici dimensioni dell’accessibilità nel museo contemporaneo a Cutrofiano come altrove.

Buona lettura

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