Parola #11
PIANIFICAZIONE
di Alessandro CesarI Giulia Monte – Architetti
Ci vuole un piano – Il Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche del Museo di Cutrofiano
Nella cornice dei musei e dei luoghi destinati alla cultura, si staglia una sfida che va oltre il semplice apprezzamento estetico, o la bellezza delle opere esposte: l’accesso equo e inclusivo per tutte le persone, indipendentemente dalle loro abilità fisiche. La cultura, l’arte, la memoria, intese come forme espressive e riflettenti della società, dovrebbero essere un’esperienza aperta a tutti, ma spesso ci si scontra con barriere fisiche e sociali che escludono coloro che vivono con disabilità.
Le barriere architettoniche nei musei e nei luoghi culturali sono ancora una realtà tangibile. Scale imponenti, spazi angusti e mancanza di segnaletica accessibile, possono trasformare una visita in un percorso ad ostacoli per chi ha limitazioni motorie o sensoriali. Tuttavia, l’accessibilità va oltre la semplice rimozione di queste barriere fisiche: richiede un cambio di mentalità ed un impegno partecipato verso l’inclusione.
La soluzione a questo problema richiede un impegno da parte delle autorità pubbliche, degli urbanisti, degli architetti e degli attori privati. È necessario non solo rimuovere le barriere esistenti, ma anche integrare l’accessibilità fin dalle fasi di progettazione e costruzione, garantendo che gli spazi pubblici e privati siano accessibili a tutti, senza eccezioni.
Uno dei modi per perseguire tali obiettivi è la redazione del Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche.
Il P.E.B.A. è appunto uno strumento in grado di monitorare, progettare e pianificare interventi finalizzati al raggiungimento di una soglia ottimale di fruibilità degli edifici per tutti i cittadini; è concepito come un percorso graduale di definizione coordinata e programmata degli interventi da eseguire, allo scopo di raggiungere il superamento delle barriere architettoniche e psicosensoriali presenti all’interno di strutture pubbliche, come prescritto dall’ art. 32, comma 21, della Legge 28 febbraio 1986, n. 41, successivamente integrato con art. 24, comma 9, della Legge n. 104/1992 e dal Decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1996, n. 503 “Regolamento recante norme per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici”.
I principi generali che hanno guidato l’elaborazione del P.E.B.A. per il Museo della Ceramica di Cutrofiano, sono stati desunti dai riferimenti normativi e dalle modalità operative dalle Linee guida emanate dal MiC – DG Musei.
La prima Parte propone una ricognizione ed un’analisi delle barriere presenti all’interno del museo, che ne delinea la situazione di fatto dello stato di accessibilità in termini di criticità rilevate e di obiettivi da raggiungere.
Nella seconda Parte queste criticità sono tradotte in azioni da intraprendere, cronoprogrammate su base triennale, secondo una scala di priorità.
Le Parti successive contengono infine indicazioni utili alla messa in atto del necessario monitoraggio degli interventi programmati.
Il P.E.B.A. è in ogni momento aggiornabile, fa proprie eventuali disposizioni provenienti da Piani di eliminazione delle barriere architettoniche approvati o in elaborazione dagli enti pubblici, ed è inteso come strumento di raccordo fra altri strumenti già vigenti di gestione della struttura (piano della sicurezza, piano antincendio, piano attività educative, ecc).
È di fondamentale importanza, quando parliamo di disabilità, non restringere il campo alla sola disabilità motoria, ma considerare anche quella sensoriale e cognitiva; tutte insieme vanno a formare delle macro aree in cui confluiscono varie categorie di barriere:
barriere architettoniche: gli ostacoli fisici che sono fonte di disagio per la mobilità di chiunque ed in particolare di coloro che, per qualsiasi causa, hanno una capacità motoria ridotta o impedita in forma permanente o temporanea;
barriere localizzative: ogni ostacolo o impedimento della percezione connesso alla posizione, alla forma o al colore di strutture architettoniche e dei mezzi di trasporto, tali da ostacolare o limitare la vita di relazione delle persone affette da difficoltà motoria, sensoriale e/o psichica, di natura permanente o temporanea dipendente da qualsiasi causa.
barriere percettive: mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettono l’orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per chiunque e in particolare per i non vedenti, per gli ipovedenti e per i sordi.
fattori ambientali: sono gli aspetti del mondo esterno che formano il contesto della vita di un individuo e, come tali, hanno un impatto sul funzionamento della persona (es. ambiente fisico e sue caratteristiche, atteggiamenti, valori, politiche, sistemi sociali e servizi ecc).
fattori personali: sono fattori contestuali correlati all’individuo quali l’età, il sesso, la classe sociale, le esperienze di vita, modelli di comportamento generali e stili caratteriali che possono giocare un loro ruolo nella disabilità a qualsiasi livello.
L’esperienza della redazione del P.E.B.A. per il Museo della Ceramica di Cutrofiano è stata estremamente significativa poiché ci ha permesso di constatare che, rispetto a musei di rilievo nazionale precedentemente esaminati, il Museo della Ceramica soddisfa i principi di accessibilità in maniera sorprendente, e con gli ultimi interventi svolti, riferiti ai temi dell’accessibilità cognitiva e percettiva, si classifica come uno dei musei più completi a livello di superamento delle barriere. Essendo il P.E.B.A., come accennato in precedenza, anche un documento programmatico, l’obiettivo è quello, nel prossimo triennio, di perseguire un miglioramento continuo, incrementando il sistema di comunicazione, il sistema di accoglienza e soprattutto il sistema relativo alla sicurezza, progettando un vero e proprio “Piano” che annetta una corretta segnalazione delle vie di esodo, secondo le norme di legge, ed un eventuale sistema di allarme che possa includere anche l’utenza non udente.
Da tecnici, da architetti, da cittadini pensiamo che, in un mondo sempre più interconnesso e inclusivo, la cultura dovrebbe essere uno specchio della diversità, celebrando le molteplici sfaccettature dell’esperienza umana. Solo abbracciando pienamente l’accessibilità possiamo veramente realizzare questo obiettivo, trasformando gli spazi culturali in luoghi di incontro e ispirazione per tutti.